MICHAEL FROST SOFTWARE INC. © 1976 - COMPUTER: FROST ELECTRONICS 508-V01
DOMINE NAME: MICHELEBRINA POINT COM - OPERATOR CODE-NAME: 01 MICHELE BRINA
DATE 08.04.08 - TIME 00:16 CET - PAGE: 03
CHECK: OK
______________________________________________________________________________________________________
> MICHELE BRINA PUNTO COM
> LO SCALO MERCI DI BOLOGNA SAN DONATO
>
> Perchè questa pagina ? Perchè uno scalo merci ferroviario ?
> Perchè la voce l'ho scritta tutta io, personalmente per Wikipedia
> (Grazie anche ad Athos Brina, cioè mio padre, ferroviere per 35 anni)
>
> Lo Scalo merci di Bologna San Donato è il maggiore scalo di smistamento
ferroviario italiano per dimensioni e traffico di merci, ed uno tra i maggiori
al mondo. Attualmente è composto da 4 fasci binari che occupano una lunghezza
totale di 4 km: fascio arrivi, fascio direzioni, fascio partenze nord e fascio
partenze sud. Ogni fascio binari è da considerarsi come stazione a sé in quanto
il movimento è gestito da altrettanti dirigenti locali cioè capistazione. Si può
quindi parlare di Stazioni di Bologna San Donato.
>
> Indice
>
> 1 Ubicazione
> 2 Tipo
> 3 Storia
> 5 Movimento e organizzazione
> - Posto A
> - Posto B
> - Posto C
> - Posto D
> - Posto E
> - Riordino
> - Squadra Rialzo
> 6 Linea di circonvallazione e il servizio navetta "Le Corsette"
>
> UBICAZIONE
> È situato nella periferia est-nord-est di Bologna, nel quartiere omonimo, e si
estende dalla tangenziale nord fino al comune di Castenaso. È collegato a ovest
tramite due raccordi alla linea di cintura di Bologna.
>
> Il fatto che sia collegato alla linea di cintura di Bologna solo dal lato ovest, potrebbe far pensare che si tratti di uno scalo di smistamento del tipo “di testa”. In realtà è da considerarsi uno scalo passante a tutti gli effetti in quanto lo scalo non termina con un tronchetto (binario morto) come altri scali di testa. I convogli infatti partono verso est, cioè nella stessa direzione di arrivo, facendo poi una larga curva a 180° che li riporta verso la cintura.
>
> Nel ventennio fascista furono fatte
notevoli migliorie al sistema ferroviario bolognese. Spiccano tra esse: la
costruzione della linea Direttissima Bologna-Firenze, la linea di cintura di
Bologna e la costruzione dello scalo merci. Fino alla fine degli anni trenta lo
scalo merci in uso era quello di Bologna Ravone, posto nelle immediate vicinanze
a ovest della stazione centrale. Ma l’incremento di traffico richiese uno scalo
ben maggiore per cui nel 1941 si decise di costruirne uno nuovo e mantenere
Bologna Ravone solo per i carichi minori e di derrate alimentari, essendo esso
attiguo allo scalo di Bologna Arcoveggio, che serviva l'adiacente mercato
ortofrutticolo.
> Negli anni settanta, in coincidenza con la massima espansione del traffico
merci su rotaia, lo scalo San Donato fu ampliato con aggiunte di binari nel
fascio destinazioni e partenze. Purtroppo a partire dagli anni ottanta, con
l’incremento del traffico merci su gomma il volume del traffico merci in
transito ha subito un ridimensionamento, e di conseguenza anche il personale
lavorante. Sono stati automatizzati alcuni posti di blocco per il movimento
veicolare, e sebbene la struttura oggi sia sostanzialmente quella di 35 anni fa,
la “vita” non è più quella di un tempo e ciò lo si evince subito dai convogli
spinti dalla sella di lancio, molto meno frequenti che un tempo, in cui erano
praticamente continui.
>
> Sotto: veduta aerea dello scalo merci San Donato con riferimenti numerici al testo
> Linea di circonvallazione (5)
> Fascio arrivi - 26 binari (6)
> Sella di lancio (9)
> Fascio direzioni - 64 binari (10)
> Fascio partenze nord - 24 binari (13)
> Fascio partenze sud - 25 binari (12)
> Tutto lo scalo è racchiuso dentro una linea periferica di circonvallazione (5) a doppio binario connessa anch’essa con la linea di cintura di Bologna (1) all’inizio del fascio arrivi (6). I treni arrivano a questo primo fascio composto da 26 binari poi vengono sezionati secondo le singole destinazioni dei carri merci e spinti verso una piccola discesa, la sella di lancio (9). I carri in movimento libero giungono, nel secondo fascio binari, il fascio direzioni (10), composto da un totale di 62 binari suddivisi in tre gruppi paralleli da 10+32+22 binari. Qua si formano i convogli suddivisi per destinazione. Essi poi vengono portati nei due fasci partenze nord (13) e sud (12) composti rispettivamente da 24 e 25 binari. Da qua i treni vengono instradati sulla linea di circonvallazione (5) dopo avere compiuto una larga curva a 180°, e poi di nuovo sulla linea di cintura (1).
>
> La gestione del movimento (traffico ferroviario) all’interno dello scalo è organizzato su 9 postazioni:
> 1 Posto A (3)
> 2 Posto B lato nord (7)
> 3 Posto B lato sud (8)
> 4 Posto C (11)
> 5 Posto D (17)
> 6 Posto E (16)
> 7 Riordino (14)
> 8 Squadra Rialzo (15)
> 9 Deposito Locomotive (18)
>
> Tutti i convogli accedono allo scalo merci di Bologna San Donato esclusivamente dalla linea di cintura (1) tramite due raccordi a doppio binario (2): uno per arrivi e partenze nord (direzioni Pistoia, Milano, Verona e Padova) ed uno per arrivi e partenze sud (direzioni Ancona e Firenze). I due raccordi confluiscono a quella che di fatto è l’accesso allo scalo: il Posto A (3). Esso è dislocato nelle immediate adiacenze del ponte sopra la tangenziale nord di Bologna. Nell’angolo sud-est dello stesso vi è anche la Cabina primaria San Donato (4) cioè la sottostazione elettrica che alimenta tutto lo scalo. Il Posto A è di fatto una cabina di comando e protezione (posto di blocco) dei transiti dei treni in entrata e uscita. Per cui non è presenziato da personale. Dagli scambi del Posto A si aprono 3 direttrici: quella centrale, che porta ai 26 binari del fascio arrivi, e le due laterali più esterne, che sono i binari della linea di circonvallazione (5) a doppio binario.
> Al termine del fascio di arrivo (6), i binari convergono verso la sella di lancio (9), una discesa di qualche decina di metri di dislivello, che grazie alla gravità, indirizza i carri (precedentemente sganciati e spinti) nelle rispettive direzioni. Questa è anche detta Parigina perché la prima fu fatta proprio nella capitale francese. Fino ad allora i carri venivano indirizzati nel fascio direzioni a spinta inerziale. In prossimità della sella di lancio vi è il Posto B suddiviso in due parti:
> Posto B Lato Nord - Vi è il capostazione del fascio arrivi, l'ufficio del titolare (la massima carica) di tutto lo scalo e il coordinamento smistamento carri. Questo, in stretta collaborazione via radio coi manovali sganciatori e la cabina della parigina, organizza le sezioni dei singoli carri da sganciare per poi essere spinti giù dalla sella di lancio e quindi manovrati, dalla cabina della parigina tramite gli scambi, alle rispettive destinazioni.
> Posto B Lato Sud - Vi è la distribuzione del personale viaggiante, cioè l’ufficio che assegna i servizi (i turni dei ferrovieri), vi è la sede della verifica (controllo carri agli arrivi) e la sede della Polfer (Polizia ferroviaria).
> I carri in movimento libero dalla sella di lancio, vengono opportunamente rallentati da speciali freni per poi andare a comporre i convogli di destinazione. Questo avviene nel fascio direzioni (10): 3 gruppi da 10+32+22 binari. I primi due gruppi a nord confluiscono verso uno smistamento nelle due direzioni nord e sud Italia. Il gruppo da 22 binari, quello più a sud invece genera convogli destinati solo al nord Italia. In prossimità di queste convergenze di fasci di binari, alla fine cioè del fascio arrivi, vi è il Posto C. Qua si trovano il capostazione del fascio direzioni e i manovali per la composizione dei treni.
> A est del Posto C vi sono i due fasci partenze. Quello situato più a nord (12) di 25 binari raccoglie i convogli pronti a partire per le direzioni Firenze e Ancona. Per questo si chiama fascio sud, contrariamente al fatto che sia localizzato nella parte più a nord dello scalo. Qua vi è il Posto D che accoglie i due capistazione del fascio partenze sud. Uno dei due ha compiti di gestione e amministrazione del Posto D (Pratiche amministrative, burocratiche, tecniche, ecc…) mentre l’altro gestisce il movimento veicolare. Quando un treno parte dal fascio partenze sud, compie una larga curva a 180° verso sud portandosi sulla linea di circonvallazione (5) e poi sulla cintura (1).
> L’altro fascio partenze (13), localizzato nella parte più a sud dello scalo e composto da 24 binari, è per i treni per le direzioni Milano, Verona e Padova. Reciprocamente al precedente, si chiama fascio nord. È coordinato dal Posto E anch’esso come il Posto D, è presenziato da due capistazione con incarichi analoghi ai 2 precedenti. E analogamente al caso precedente, quando un convoglio parte per una destinazione nord, compie la larga curva di 180° verso nord e poi tramite la circonvallazione (5), si porta in cintura (1).
> Al centro del fasci partenze vi sono 3 unità operative e ricovero: quella più a ovest è il grande capannone del riordino (14), pronto ad intervenire qualora ci sia un carro con la merce fuori luogo atta a creare pericolo per la circolazione come ad esempio un grande tronco d’albero spostatosi causa lacerazione di un tirante.
> Poco più a est troviamo la Squadra Rialzo (15), colei incaricata di fare le manutenzioni ai carri. Se un freno non funziona correttamente o un carro ha una avaria, gli uomini della Squadra Rialzo di Bologna San Donato intervengono di conseguenza.
> L’estremo edificio a est di tutto lo scalo è il Deposito Locomotive (18). Come lascia chiaramente intendere il nome, è il ricovero dei locomotori per il traino dei convogli. Da qua manovrano per agganciare i carri in partenza nei due fasci partenze.
>
> LINEA DI CIRCONVALLAZIONE E SERVIZIO NAVETTA "LE CORSETTE"
> La linea di circonvallazione serve principalmente per l'uscita dei convogli dallo scalo. Di fatto ne è parte integrante tuttavia fino ad alcuni anni fa veniva utilizzata anche per un servizio navetta atto a trasportare il personale (ferrovieri, squadre operative, polfer, ecc...) all’interno dei vari posti. Il servizio era composto da una automotrice littorina ALe 880 (vedi sotto), cadenzata ogni 60 minuti nell’arco delle 24 ore su 365 gg/anno, che metteva in collegamento lo scalo San Donato, tramite alcune fermate sulla linea di cintura di Bologna (Sottovia San Donato, Sottovia Corticella) alla stazione di Bo Arcoveggio e al "capolinea" Tronchetto, adiacente a Bologna Centrale. Questo servizio era chiamato le Corsette e la partenza era appunto dal Tronchetto (Fermata di testa, quindi binario cieco) di via Carracci, collegato al lungo binario 9 della stazione centrale di Bologna. Dal Tronchetto l’automotrice fermava subito alla vicinissima e piccola stazione di Bologna Arcoveggio, anch’essa riservata al personale. Poi la linea si innestava sulla cintura facendo fermata al Sottovia Corticella (cavalcavia sulla omonima strada) e al Sottovia San Donato (idem).
> Abbandonata la cintura, entrava a San Donato senza fermarsi all’impresenziato Posto A, si innestava sulla circonvallazione sud fermando al Posto B lato sud, Posto C lato sud (anche se gli uffici erano solo al lato nord, vi era comunque la fermata), Posto E, poi girava verso nord nel bel mezzo della grande curva a 180° fermava al Deposito Locomotive. Poi proseguiva per il Posto E già locato sulla circonvallazione nord, Posto C lato nord, Posto B lato nord e infine ripassando dal posto di blocco A si rimetteva sulla cintura rifacendo a ritroso tutte le fermate fatte prima fino di nuovo al Tronchetto di via Carracci. Una breve sosta per il cambio della testata (cambio di direzione causa binario di testa) dell’automotrice e poi di nuovo via per un altro servizio. Il servizio è oggi non è più attivo, sostituito da mezzi su gomma.
> Sotto: littorina Ale 880-045 (per gentile concessione "Altomare": http://www.altomareweb.it/treni/ )
>
> Autorizzazione alla pubblicazione concessa a WIKIPEDIA, in quanto la voce mancava.
> Autorizzazione alla pubblicazione concessa a chiunque citi l'autore BRINAMICHELE PUNTO COM oppure il link a questa pagina.
>